Il calcare e la dolomia

Il calcare, roccia sedimentaria, è una delle litologie più diffuse sulla crosta terrestre: è infatti costituito da una sostanza, il carbonato di calcio (CaCO3), estremamente comune.
 
Tutte le acque presenti in natura sono ricche di carbonato di calcio, tanto che molti animali possono assorbirlo ed usarlo per propri scopi; ad esempio, sono di questa sostanza i gusci delle lumache, le conchiglie dei molluschi, le uova degli uccelli, e gli scheletri di molti esseri microscopici. Sono fatte di carbonato di calcio anche le incrostazioni che si formano nelle tubazioni, come le stalattiti nelle grotte.
 
La roccia chiamata calcare pùò formarsi a partire da sedimenti di carbonato di calcio, che in un tempo lunghissimo (milioni di anni) si compattano diventando roccia solida.
 
I sedimenti originari possono formarsi con due processi: per precipitazione diretta dall’acqua, per lo più di mare, o per accumulo durante milioni di anni di innumerevoli scheletri di animali microscopici.
 
In entrambi i casi si formano strati molto estesi che daranno origine a bancate di rocce altrettanto estese, spesso stratificate. Sono composte da calcare molte montagne del nostro pianeta: per rimanere in Italia, citiamo le Prealpi lombarde, il Carso e buona parte dell’Appennino.
 
Le dolomiti non sono calcaree, ma fatte per l’appunto di dolomia, una roccia costituita da una sostanza molto simile.
In zona sono presenti dolomie e calcari di diversi tipi e diverse colorazioni; tipico è quello giallino, quasi farinoso che sicuramente si trova nei pressi di malga Croce.
Ultima modifica: Mar, 15/11/2016 - 09:31