Pesche

Le coltura del pesco ha una lunga tradizione nella Valle (risalgono agli anni 40 i primi impianti) ed ha il suo maggior sviluppo nei comuni di Concesio e Villa Carcina.

Il territorio maggiormente occupato è rappresentato dal fondovalle, per cui nel corso dell’industrializzazione ed urbanizzazione dell’ultimo trentennio, la superficie si è via via ridotta e frammentata, mantenendo due poli omogenei nella frazione di S. Vigilio e lungo l’asse del Mella in Comune di Villa Carcina per un investimento di circa 80 ettari ed una produzione complessiva che oscilla annualmente dai 15000 ai 18000 quintali.
 

Nel corso dell’ultimo ventennio, quasi tutti i frutticoltori triuplini, hanno effettuato una differenziazione sia a livello di nuove specie frutticole (sono nati impianti specializzati di actinidia, susino, ciliegio, caki, melo) sia di nuove cultivar di pesco, che andavano a completare il calendario di maturazione delle vecchie varietà “nostrane” quali “ Ferraglio, Ros de Faì, Laì, Impero, Morettini” ed ampliavano la stagione produttiva cin un duplice effetto positivo: evitavano intasamenti di mercato che provocava riscontri negativi sui prezzi e offrivano ai consumatori un’ampia gamma di prodotti per un periodo di tempo più diluito.

Dal punto di vista tecnico, sono state messe a disposizione dei peschiocoltori tutte quele conoscenze che permettessero una razionale coltivazione dei frutteti sia dal punto di vista agronomico sia per giungere ad una produzione di elevatà qualità e di tutela del consumatore.
Il vero nodo da sciogliere era la la scrsa o nulla conoscenza dei cittadini rispetto alle produzioni triumpline; perfino molti amministratori dei paesi interessati non conoscevano la realtà peschicola della Valle.
 
Il messaggio che i frutticoltori di Val Trompia volevano trasmettere ai potenziali consumatori era “ le pesche prodotte da noi sono più fragranti, non perché sono diverse da quelle veronesi o romagnole, ma semplicemente per la ragione che le raccogliamo nel momento esatto di maturazione fisiologica, cosa che i grossi prodotti non possono fare per ovvi problemi di lavorazione e conservazione del prodotto”.
Per questa ragione, ma anche per coinvolgere i frutticoltori  attorno ad un’iniziativa che non fosse solamente di tipo professionale, i Comuni interessati (Concesio, Villa Carcina) hanno deciso di organizzare la “Sagra delle pesche di Val Trompia”; da subito, questa manifestazione, ha avuto un grande successo di pubblico ed ha suscitato un buon interesse attorno alle iniziative culturali ed espositive ad essa collegate.
 
Nel corso delle varie edizioni (siamo alla decima) sono state distribuite oltre trentamila miniconfezini di pesche ai partecipanti, si sono organizzate mostre e manifestazioni di elevato spessore culturale e didattico, sono state allestite mostre pomologiche (le diverse qualità coltivate) di pesche, fra le più complete di tutto il territorio regionale ma soprettutto, si è cercato di mantenere vivi (o di far rivivere) ed inalterati quei legami con il mondo rurale e contadino che in una valle industrializzata come la nostra tendono a diluirsi ed a spezzarsi.
 
La Sagra delle Pesche di Val Trompia, ha saputo mantenere riannodato quel filo che ci lega al nostro passato ed ha offerto lo stimolo ad altre associazioni sul territorio per manifestazioni ed iniziative di vario rilievo sulla tradizione contadina nonché sui prodotti tipici che ancora si producono nella nostra Valle.
Ultima modifica: Mer, 16/11/2016 - 10:13